Scienza come “altruismo” nelle Parole di Rita alle Vigne

Testo di Paolo Cacciato

“Ricordate la vostra umanità e dimenticata tutto il resto!” In questa riflessione, dalla voce piena ed energica di una straordinaria Giulia Lazzarini, è tramandata l’eredità di Rita Levi Montalcini, in scena ieri sera al Teatro alle Vigne con l’opera “Le Parole di Rita” ad inaugurare il filone Teatro Scienza.

Dalle lettere alla sorella e alla madre durante gli anni spesi in America, divenute dialogo esteso, energico e sincero nasce il testo pensato da Valeria Patera e da Andrea Grignolino per  la “signora del Teatro Italiano”. Un monologo che pare assumere gli slanci e la pienezza di un concerto per l’espressività e la grande interpretazione della Lazzarini.

 

lazzarini-leggio-vigneE’ una scienza che guarda all’uomo, con entusiasmo, curiosità e perfino amore per le sue imperfezioni quella definita da Rita. Una sfida, vissuta dalla ricercatrice nel suo rapporto con la scienza, che si scontra con spazi talvolta estranei e lontani nonché con emozioni  contrastanti ma che riassumono lo straordinario percorso di crescita umana e professionale di Rita: mai limitato all’auto-referenzialità di sostanza ma sempre relazionato a ciò che è bene per gli altri, da compiersi con coraggio e forza. “Ogni cosa è fatta per gli altri” – dice Rita / Giulia – “dico ai giovani, non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente”.

Nelle lettere alcune anche piuttosto intime, che rimandano a ricordi di infanzia dove la timidezza è sconvolta dalla ferocia delle leggi razziali in Italia , per poi essere fortificata da trepidanti ed entusiasmanti realizzazioni in terra americana, Giulia Lazzarini ci regala l’incontro con una Rita Levi Montalcini estremamente quotidiana, semplice e diretta mai fredda o asettica. Dedita alla ricerca con ardore e incessante determinazione, l’immagine collettiva forse riservata, quasi austera, di Rita si fa via via sempre più vicina all’emotività comune: il suo profilo di donna di scienza lascia spazio per prima cosa al racconto di una vita spesa a valorizzare generosità, altruismo e conoscenza. I Grandi Uomini sono coloro che in primis non si dimenticano dei propri limiti e dell’importanza degli sbagli ma che fanno di questi la via maestra per trovare le risposte ai grandi quesiti di ogni tempo.

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Il Novecento è un secolo entusiasmante perché permette alle donne di sviluppare strumenti opportuni e di andare incontro gli interrogativi del mondo. Con questo messaggio Giulia Lazzarini nella mente di Rita realizza la consapevolezza di una missione che si spende nella noncuranza per la propria persona e che è invece dedita al mondo; ci accompagna, con una ritmicità mai trattenuta né grave, alla comprensione di una ricercatrice che è appassionata, amante dell’arte e della musica, estranea alla malinconia o alla solitudine fine a sé stessa bensì piena di amore per le piccole cose, per gli affetti familiari e per i ricordi. E’ una Rita che mantiene grande attenzione nei confronti di tutto ciò che la circonda.  Ne nasce un quadro armonioso, in cui la celebre attrice italiana trasporta il pubblico con grande leggerezza e altrettanta incisività, che si alterna nella narrazione a momenti musicali che spaziano da Bach a Beethoven e Mozart

Un vero e proprio umanesimo della Scienza è il cuore del messaggio di Rita al mondo: guardate all’umanità e buttate tutto il resto; una riflessione che sul buio di chiusura spettacolo risuona forte e concitata dalla voce di Giulia Lazzarini e conquista il pubblico delle Vigne.

 

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